Oggi "ospito" l'articolo di un amico, Riccardo Polesel, tratto dal suo blog Liberononprofessionista.blogspot.com.
Mi piace molto, mi ritrovo in tutte le argomentazioni, e vorrei condividerlo con voi. Grazie Riccardo.
"L'importanza delle piccole, semplici cose. Quando ero in agenzia, sottolineavo sempre a colleghi e colleghe l'importanza di fare bene le cose apparentemente più elementari, più veloci, più scontate. E' inutile passare ore a valutare se la notizia del comunicato stampa è stata espressa in modo perfetto se poi si sbaglia a mandare la mail con cui lo stesso documento arriva al giornalista di riferimento. Allo stesso modo, per gli eventi si facevano interminabili riunioni per stabilire se il "taglio" dell'invito fosse perfetto per poi mandarlo (sempre bellissimo, creativo, colorato) solo pochi giorni prima della data prefissata. L'approccio doveva essere quello di mettersi nei panni dell'altro, di chi riceve i nostri documenti, di chi viene ai nostri eventi, di chi guarda il nostro sito Internet. Pensare semplice. Se le immagini non sono incredibilmente creative non sarà un danno, ma se c'è un errore di grammatica o un refuso (maledetti correttori automatici) questo avrà un impatto notevole sulla percezione del nostro lavoro (e del brand, ovviamente).
Un esempio semplice: c'è da distribuire il materiale per una conferenza stampa ai giornalisti, qual'è la soluzione migliore? Gli approcci sono spesso molto estremisti: o si danno cartelline con 50 fogli, Cd, chiavette USB e gadget giganteschi praticamente "non trasportabili" oppure due striminzite paginette di comunicato stampate in b/n. La regola, per me, è sempre quella: "mettiti nelle scarpe" (spesso coi tacchi) di chi deve avere e poi utilizzare quel materiale. Uno o due comunicati stampa cartacei con le notizie "vere" (dove si possono prendere anche appunti in velocità) e un supporto digitale dove trovare gli stessi documenti (copiaeincollabili, ça va sans dire), immagini, video e altre cose. Il gadget ci può essere ma non deve essere ingombrante, sull'utilità non mi esprimo (ci vorrebbe un post dedicato). L'importante è che tutti abbiano le stesse cose, fatte allo stesso modo. Cioè, bene.
Una delle mie regole è sempre stata quella di realizzare "in casa" i supporti digitali, se possibile. Si, è semplice masterizzare un CD o salvare file su una chiavetta USB ma tu, e solo tu, sai "dove far trovare i file giusti". Semplificare la vita a chi lo darai con poche, semplici operazioni. Bene. Ho trovato una giornalista che rientrava da una prestigiosa fiera all'estero: dopo i saluti e i baci, mi dice che durante un media event le hanno dato un CD "sbagliato" (documenti che non si riferivano per nulla a quell'evento) e che ha dovuto ricontattare l'azienda per farsi mandare i file giusti. Quell'evento è stato gestito da una persona che conosco, con 15 anni di esperienza. Che ha dimenticato di fare bene le cose semplici. "In ogni arte la semplicità è essenziale" diceva Schopenhauer. Sottoscrivo."
Bene Cristina, in effetti il blog di Riccardo anche a me dà spesso utili spunti di riflessione.
Scritto da: Cristina Mariani | venerdì, aprile 09, 2010 a 10:02 m.
Ciao Cristina, come sai è sempre con grande stima e attenzione che seguo il tuo Blog e che ne traggo importanti spunti di riflessione.
Oggi ti voglio ringraziare per avermi fatto conoscere il Blog di Riccardo.
In particolare l'articolo in questione mi ha confermato quanto sostengo da tempo: il ritorno alla semplicità.
Cioè tornare a concentrarsi sulle azioni fondamentali (che siano la pianificazione, l'attenzione all'obiettivo, la semplicità dei gesti, il servizio, ecc) per ottenere un buon risultato.
Grazie e buon lavoro ad entrambi
Cristina S. - FreeStyle
Scritto da: Cristina Savi | venerdì, aprile 09, 2010 a 09:09 m.
Grazie Riccardo
mi auguro di ospitarti ancora presto
Scritto da: Cristina Mariani | giovedì, aprile 08, 2010 a 03:52 p.
Ringrazio Cristina per la bellissima opportunità di "entrare" in prima persona in uno dei blog che leggo, seguo e apprezzo di più. Non capita spesso. Era un post scritto di getto, come sempre accade per quelli più riusciti. Utile a ribadire, anche a me stesso, che fare bene le cose semplici è una delle cose più importanti del lavoro di ognuno. Grazie ancora, Cristina, per l'ospitalità!
Scritto da: Riccardo Polesel | giovedì, aprile 08, 2010 a 03:37 p.