C'è una barretta di cioccolato che costa $260 per 50 g. Ne sono state prodotte solo 574 l'anno scorso e se volete comprarne una, ad oggi ce ne sono ancora circa 280. Metà vendute.
Ogni confezione è numerata, avvolta in una lussuosa scatola di legno e accompagnata da uno speciale strumento per la degustazione (vietato toccare con le dita questo prezioso alimento).
Sul sito ti spiegano la storia (rara piante nelle foreste dell'Ecuador) e ti illustrano l'esperienza della degustazione.
Perchè è un caso di marketing? Da questa storia traggo alcuni spunti:
- il mercato è molto più vasto di quello che pensiamo; si potrebbe pensare che non c'è un cliente disposto a pagare $260 per una barretta di cioccolato ma evidentemente ci si sbaglia (ce ne sono almeno 280)
- il mercato di un prodotto di supernicchia è mondiale e Internet facilita tutto questo
- il prodotto si vende se c'è dietro la storia (Ecuador, ecc) e l'esperienza (degustazione ecc.)
- il packaging vuole la sua parte (la scatola di legno è indispensabile per la percezione di valore)
- il prodotto esclusivo, numerato, aumenta il valore del prodotto
- il valore del prodotto è negli occhi del cliente
Sarà anche buona la barretta supercostosa? O è solo qualcosa di cui discutere con gli amici, una storia da raccontare, uno status symbol? O come l'arte di Piero Manzoni?
Questo è un caso di marketing perchè, se fatta bene, la storia, l'esperienza, il processo danno valore al prodotto.
E chiediamoci se nel nostro settore c'è spazio "in alto". In basso ci sono i cinesi, il low cost, gli outlet. Per i profitti, è tutta un'altra storia. Ma credo che gli amici del cioccolato qualche soldino lo abbiano fatto.
Ultimi commenti