Il nome è il primo biglietto da visita, ma scegliere il nome giusto non è facile. Come deve essere un nome efficace?
- facile da pronunciare, scrivere, memorizzare (e quindi non deve essere un acronimo o un taglia-e-cuci di nomi; ieri ho visto ANPAVI - probabile mix di Anna, Paola, Vittorio...o simili)
- si deve distinguere dai concorrenti
- non deve essere (solo) descrittivo
- deve riflettere un concetto, un'idea, un obiettivo, un significato
- deve dire qualcosa di noi e far pensare alle caratteristiche della nostra offerta che vogliamo comunicare e promuovere.
Qualche esempio? La rivista del camionista. "Vado e torno"; qui c'è anche un tocco di humour, un sorriso...che nel lavoro di chi trasporta merci per lavoro ci sta.
Altro esempio (disclaimer: Alinea è la mia nuova società):
Alinea è il simbolo che indica il cambio di paragrafo, ed è detto anche Pilcrow o ¶
Era usato nei manoscritti antichi per indicare un cambio di pensiero
Ecco perchè l'ho scelto come simbolo della mia nuova società: c'è una storia dietro il nome che richiama il simbolo del nuovo pensiero, del cambio di prospettiva, del "salto".
Anche graficamente, il logo contiene un "salto" di carattere, e ricorda il percorso di crescita, di sviluppo delle persone e delle idee.
Inoltre Alinea richiama il concetto di allineamento; allineare le varie funzioni aziendali, per esempio vendite e strategia, è uno dei miei obiettivi nel supporto alle imprese.
Ecco, se un nome contiene una storia, un'obiettivo, un concetto, è tutto più facile.
Una cliente mi ha detto che il logo le ricorda (per eleganza e semplicità) una giacca di Armani: lo prendo come un grande complimento (grazie, Vanessa!).
Un nome, un logo quando è efficace non è muto, fine a se stesso, ma fa pensare a qualcosa; e se questo qualcosa è anche bello come una giacca di Armani, tanto meglio.
Ecco. il naming è questo.
Un processo (non sempre facile e che presuppone un ragionamento di marketing) alla fine del quale si produce un nome. Che poi resta...e dunque va pensato con cura.
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