Ancora una volta mi ispiro al geniale Seth Godin, guru del marketing e della comunicazione.
Traduco letteralmente dal post di oggi, dal titolo "Say one thing at a time" (Dite una cosa alla volta):
"So che potreste non avere indietro il microfono per un po' (sottinteso: quando arriva l'occasione per parlare, per comunicare, per scrivere un annuncio, un articolo, l'home page di un sito, potrebbe essere una delle poche).
E so che volete essere sicuri che tutti capiscano precisamente che cosa avete pensato. Oltre al vostro desiderio che tutti quelli che ascoltano sentano qualcosa che gli piace sentire (sottinteso: cerco di dire proprio tutto e che sia qualcosa che vada bene per più gente possibile, o per tutti).
Ma se dite 3 cose, noi (chi ascolta) non sentiremo niente. Perchè la maggior parte delle volte, non stiamo quasi ascoltando.
Messaggi pubblicitari, istruzioni, progetti industriali - tutti funzionano meglio quando cercano di dire UNA SOLA COSA PER VOLTA."
La tendenza di chi scrive per comunicare è quella di affollare il messaggio di tanti concetti: voglio essere sicura di convincere, di spiegare, di dire tutte le cose fantastiche che riguardano il mio prodotto, il mio servizio, o me stessa.
Si inonda il lettore di parole, si riempiono le pagine web, le mail, i depliant.
Ma chi legge non ha voglia di ascoltare, è distratto da mille stimoli esterni o dal rumore dei suoi pensieri, e probabilmente ha in atto dei filtri percettivi (urgerebbe digressione psicologica, a cui vi rimando).
Dunque, cari comunicatori, venditori, markettari, se volete che il vostro messggio arrivi forte e chiaro, semplificatelo. Dite una (va beh, anche 2) cose per volta.
Come questo annuncio pubblicitario del 1959, citato da Seth, che riguarda la Rolls Royce - centrato sulla silenziosità. "A 60 miglia all'ora, l'unico rumore che sentirete è quello dell'orologio che ticchetta".
Quante cose si potrebbero dire di una Rolls? Qualità, lusso, prestigio, motori, sedili, status symbol...
Ma il messaggio prescelto, e che rende l'annuncio così potente, è uno solo: il silenzio (che implica e riassume tutti gli altri).
E' vero, ci vuole coraggio per una scelta come questa: la comunicazione effficace non è per timide mammolette bensì per persone assertive, intuitive, creative, concrete e con una virgola (ma una sola) di follia.
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