A distanza di tre anni dalla prima pubblicazione di "Marketing Low Cost" esce la nuova edizione. Sono stati aggiornati i riferimenti alla ricerca via web e aggiunti alcuni contenuti.
Grazie anche a tutti gli amici, i clienti e coloro che mi seguono sul blog, in aula e sul campo di battaglia (la testa del cliente). Non avrei potuto fare tutto questo senza di voi.
Dalle statistiche vedo che i post in cui parlo di etica e marketing non raccolgono un gran successo, eppure in questo caso non posso evitare l'argomento.
Seth propone "umiltà, empatia, generosità, pazienza e gentilezza ".... parole non troppo di moda di questi tempi, eppure assolutamente attuali.
Ma quali sarebbero questi 7 peccati capitali del marketing? Il markettaro peccatore è:
Impaziente: vuole tutto e subito. Invece le strategie vincenti richiedono tempo, olio di gomito, succo di cervello. Scrivere i testi per il sito? E che ci vorrà? In mezz'ora butto giù tutto, riciclo la brochure dell'anno scorso. Cosa mi vorresti dire, che scrivere richiede tempo? Che devo fare l'analisi della concorrenza? Che devo chiedermi chi sono, che linguaggio parlano, che cosa vogliono i miei clienti? E che ci vogliono 4 delle tue giornate? No, no, mi arrangio da solo, o faccio scrivere mio cugino che a scuola prendeva sempre 9 nei temi.
Egoista: parlo sempre e solo di me. E perchè dovrei sprecare pagine e tempo a parlare di qualcos'altro? Mi devo pur fare pubblicità, no? Cose utili ai miei clienti? Ma va, non sono mica la beneficienza. Le informazioni utili se le cerchino da soli.
Autoreferenziale. La dura realtà: ai clienti, quelli che comprano da te, non importa quasi niente di te (chi siamo, cosa facciamo, da quanto tempo lo facciamo, e quanto siamo bravi, e quanto siamo belli)
Ingannevole. Un po' bugiardo, un po' pallista. Solo che oggi la gente si è fatta molto più furba. Parla, fa ricerca, non si lascia abbindolare. Farla franca a vendere aria è molto più difficile.
Incostante. Oggi provo una cosa, domani l'altra. Vediamo se va. Siamo tutti molto più distratti, inondati da messaggi: proprio per questo è importante che il messaggio sia congruente nel tempo.
Arrabbiato. Pigliatela con Monti, la crisi, le banche, ma non con i clienti please. Con loro, fai finta che tutto vada bene.
Invidioso. C'è sempre qualcuno migliore di te. Tutto è relativo. Ma se lasci che l'invidia per i concorrenti (oh, quanto ne ho sofferto quando ero imprenditrice!!) ti soffochi e cambi le tue strategie, i clienti se ne accorgono e cambiano aria.
Non sono peccati del marketing, sono mancanze umane. Ma quanto, quanto c'è di umano nel marketing! Ho concluso un corso, qualche tempo fa, con questo slogan: meno tecnologia, più psicologia.
Per questo non ci si può innamorare dell'ultima novità tipo tablet o QRCode senza pensare a che effetto fa sulle persone, sul loro modo di pensare, sulle loro abitudini. Ricordatevi che anche nelle società più grandi e sofisticate, dietro ogni ordine di acquisto emesso dal SAP, anche in automatico, c'è una persona che lo firma.
Per vendere occorre entrare nella testa dei clienti: con più etica, con un po' di morale. Con gentilezza, umità, discrezione. Con dei valori. Quali sono i vostri?
Chi ha frequentato i miei corsi o letto i miei libri sa che sono una fan di Weebly, che consiglio a volte anche alle aziende mie clienti.
Ora Weebly si è rinnovato: ha aggiunto 25 nuovi temi grafici, i pulsanti per la condivisione social, i "bottoni" per cliccarci sopra facilmente in caso di ecommerce o di iscrizione alla newsletter.
Il tutto gratis. Più low cost di così!
Anche questo articolo di TechCrunch (uno dei più importanti portali online in materia) conferma l'entusiasmo per Weebly, e parla degli evangelist: io sono una di loro. E pare che Weebly, regalando la capacità di fare i siti, sia anche in utile. Misteri del web!
Ecco il video relativo al seminario che ho tenuto presso la Camera di Commercio di Padova la scorsa settimana con l'amico e collega Davide Nonino, digital strategist.
Ringrazio ancora la Camera per l' organizzazione davvero impeccabile, che ha contribuito all'ottima riuscita dell'evento (con oltre 200 persone in aula, non è così facile).
Venerdì 15 giugno c'è ancora qualche posto per il corso sul Pricing che condurrò con il collega e coautore Alessandro Silva; organizza Confindustria Lecco (corso finanziato).
Sono un po' assente in questo periodo, lo so...per farmi perdonare il silenzio, vi passo questi tre utili strumenti che ho trovato.
ScreeLeap è un sistema semplicissimo per condividere il vostro schermo con chi volete, senza bisogno di scaricare software o altro. Utile se volete fare dimostrazioni, dare spiegazioni o anche condurre mini-corsi a distanza.
SpeakPipe vi permette di caricare sul vostro sito, blog o pagina Facebook una "finestrella" per raccogliere messaggi vocali da parte dei visitatori. Una specie di "segreteria telefonica" grazie alla quale chi visita il sito o blog o pagina può lasciarvi un messaggio vocale.
CrocoDoc è un sistema per condividere e annotare i documenti via web. Che siano PDF, PPT o altro, il sistema li carica sul web, li converte in HTML5 e permette di contrassegnarli e condividerli a piacere.
Avete mai l'impressione che quando parlate della vostra azienda il cliente non crede a quello che dite? Ecco un altro interessante articolo di RainToday, secondo cui il 92% dei clienti potenziali non crede ai contenuti delle proposte commerciali (da Edelman Trust Barometer).
"SIamo leader di mercato" Davvero? Come tutti gli altri; pare che oggi tutti dicano di essere leader del loro settore.
"Ci prendiamo cura del cliente" Ma va? Fino al momento dell'ordine, poi chi s'è visto s'è visto.
"Il nostro prodotto è il più venduto/famoso/popolare" Le statistiche possono essere rigirate in ogni modo....chi me lo dice che è vero?
Da sempre raccomando alle aziende di fare attenzione a quello che dicono nelle presentazioni e di non esagerare: chi si loda s'imbroda, dicono dalle mie parti.
Come prevenire a questo rischio?
RainToday suggerisce di:
1. Non parlare di se stessi in tono entusiastico: come siamo bravi, come siamo belli, come siamo efficaci ed efficienti, azienda giovane e dinamica, risolviamo ogni problema del cliente, ecc ecc
2. Cercate di essere utili al cliente in ogni vostra interazione con lui: dategli informazioni che gli servono, aiutatelo a scegliere, semai fategli gli auguri. Non infastiditelo con l'autopromozione.
3. Siate sinceri, anche se fa male. Ammettere un difetto aumenta la credibilità e bendisponde nei nostri confronti. Non siamo perfetti (come voi, del resto), ma possiamo lo stesso esservi molto utili.
E aggiungo di mio:
4. Date credibilità a quello che dite con link, dati, testimonianze, white paper, discussioni sui social media. Lasciate che siano gli altri a dire quanto siete bravi, e allora i clienti ci crederanno.
Il video diffuso più velocemente nella storia di Internet, caricato su YouTube una decina di giorni fa, è stato visto da oltre 78 milioni di persone.
L'obiettivo del video, realizzato da una Onlus americana, è sensibilizzare l'opinione pubblica sulle vicende dell'Uganda e del "ribelle" Kony, che rapisce i bambini e li obbliga a diventare soldati.
Il video è stato più efficace di un articolo pubblicato su Time o Newsweek, senza bisogno di alcun giornalista che "sposasse" la causa, anche se poi i giornali tradizionali hanno raccolto l'eco del video virale più diffuso nella storia e hanno finito per parlare di Kony e dell'Uganda.
Questo mi fa riflettere sul modo in cui l'informazione si è democratizzata: chiunque può decidere di portare un argomento alla ribalta nelle notizie e nelle coscienze; i "citizen journalists" stanno diventando importanti come i giornalisti col tesserino (e staremo a vedere le novità che introdurrà il governo Monti in materia: entro il 13 agosto le cose dovranno cambiare).
Venendo al nostro mondo, le piccole medie imprese italiane, mi rendo conto però che ancora oggi non si rendono conto della rivoluzione in atto e dell'incredibile opportunità che questo processo di democratizzazione dell'informazione, di abbassamento delle barriere all'entrata nel giro delle notizie, offre a chiunque, a ognuno di noi.
Io sto scrivendo sul mio blog, a costo zero. Raccolgono la mia voce alcune centinaia, forse migliaia di persone. Tutti si accorgono di ciò, non c'è bisogno di molte spiegazioni.
Perchè allora le piccole aziende pensano ai loro siti, alla pagina Facebook, a Twitter, ancora e solo come a una vetrina e non come a un mezzo per parlare e ascoltare?
C'è un salto culturale che mi trovo ogni giorno ad affrontare, nel mio lavoro in mezzo agli imprenditori, giovani e non giovani (non è che i nativi digitali siano molto più avanti dei giurassici come me) e non so più come giustificare questo ritardo che presto diventerà un handicap.
Dove trovare immagini originali e interessanti da utilizzare senza infrangere i diritti dell'autore? Oppure video, clip art o altri materiali utili per abbellire newsletter, articoli di blog, o altri strumenti di comunicazione?
Ecco un nuovo motore di ricerca che ritorna risultati esclusivamente concessi dall'autore sotto la licenza Creative Commons: CC Search. Opera su diversi database, tra cui Flickr, YouTube e Google Images; su Flickr, ad esempio, ho trovato questa bella foto.
Per saperne di più su cosa significa e come funziona la licenza Creative Commons, clicca qui.
E meno male! Proprio ieri ho chiuso la copertina del mio prossimo libro "Pricing: definire i prezzi" (scritto col il collega Alessandro Silva) in uscita a marzo e che sarà interamente rossa; oggi leggo su un blog di tendenze che pare il 2012 stia iniziando sotto il segno del rosso: o almeno così traspare dalle prime fiere internazionali di auto, oggettistica, arredamento.
Se dovete disegnare una gamma colori o progettare un depliant, aggiungete un tocco di rosso e non sbaglierete.
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